


L'Ecosostenibilità dei Bamboo Giganti a Scandale
Si tratta di una coltivazione, che esiste da quasi 800 anni, ma fin'ora praticata solo nei paesi asiatici.
Parliamo della coltivazione del Bamboo Gigante.
Il Bamboo Gigante è un'erba, appartiene alla famiglia delle graminacee e può essere chiamata anche "albero" per la grandezza che acquista nel tempo. Pensate, che può arrivare fino a 35 metri d'altezza. E' una vera e propria risorsa per il futuro per più di mille motivi. Una delle principali caratteristiche è che, un ettaro di bamboo, produce ossigeno come un intero bosco, ma soprattutto ha un'altra capacità, quello di assorbire l'anidride carbonica. Infatti, un bosco di bamboo, può catturare fino a 17 tonnellate di carbonio per ettaro all'anno, grazie alla sua superficie fogliare. Non solo contrasta l'inquinamento atmosferico, ma le sue radici sono in grado di bonificare un terreno disastrato. Contrasta il dissesto idrogeologico e si è dimostrato anche resistente agli incendi. Insomma, è una vera e propria risorsa in termini produttivi.
Coltivare bamboo è doppiamente vantaggioso in quanto si ricavano le canne adulte, chiamate "culmi", dai numerosissimi impieghi. Essendo un legno di alta qualità, si può ricavare qualsiasi cosa, anzi, anche di più rispetto alle altre speci di legno: mobili, utensili da cucina, allestimento da giardino, pavimenti-parquet, strumenti musicali e tanti altri impieghi. E' molto usato anche nell'abbigliamento, in quanto ha una fibra di origine vegetale, che fa bene alla pelle. I prodotti ricavati, quali, biancheria da bagno, biancheria intima, vestiti ma anche materassi, cuscini, lenzuala, trapunte, sono infatti più morbidi e resistenti del cotone. Possiedono proprietà antimicrobiche, antibatteriche, ipoallergeniche e antiacaro, e contribuiscono a mantenere la temperatura corporea ad un giusto livello. Cosa fantastica è che emanano ioni negativi, mitigano l'inquinamento provocato dagli impianti elettrici di casa, e assorbono le onde elettromagnetiche che si sviluppano nella camera da letto. Si applica in edizia, in quanto ha le stesse proprietà del cemento armato e dell'acciaio, ma molto più leggero. E' il classico esempio di "mi piego ma non mi spezzo", infatti ha una resistenza meccanica alla compressione di 780 kg/cmq e una resistenza meccanica alla trazione di 2480 kq/cmq.
Il secondo vantaggio è che oltre ai culmi, si ricavano anche i germogli, che spuntano in primavera. Si può scegliere di lasciarli crescere e farli diventare future canne, oppure raccoglierli nei primi 10 giorni dalla nascita e utilizzarli nell'industria alimentare.
Alimento tipico della cucina giapponese, per molti aspetti simile agli asparagi, il germoglio, ha proprietà nutrizionali molto interessanti. Ricco di proteine, è molto utilizzato dai vegani e nelle diete moderne e future. Lo possiamo trovare nelle insalate, nei primi piatti ma anche come semplice contorno. Esternamente il germoglio si presenta ricoperto da uno spesso e resistente involucro di foglie e, aprendolo troviamo un polposo germoglio di colore bianco.
Il motivo, che mi ha spinto ad abbracciare questo progetto, è il fatto che la fibra di bamboo, è in grado di risolvere un problema molto urgente e pericoloso per tutti noi, quello dell'inquinamento della plastica. Il punto di forza ,è appunto la sua ecosostenibilità, ma soprattutto, i mille usi che se ne possono ricavare, dallo spazzolino alla gastronomia, dai tessuti delle sale operatorie ai bicchieri e alle scodelle. Questo prodotto è, infatti, in grado ,non solo di evitare ulteriori danni, ma riporre rimedio e bonificare quelli già esistenti.
I punti di forza del mio progetto sono innumerevoli,come già elencate in precedenza. Mi preme descrivere il più importante:
Un bosco di bamboo, come altre speci di legno, arriva in pieno regime e quindi pronto per il taglio, tra i 10 e i 15 anni dalla piantumazione, ma a differenza degli altri tipi di legno, che dopo essere stati tagliati, devono aspettare di nuovo 15 anni per il prossimo taglio, il bamboo non ha le stesse tempistiche. La sua veloce crescita, fà si, che ogni anno, si rigenino nuove canne (culmi) dalle stesse dimensioni di quelle tagliate precedentemente. Arrivata la primavera, i germogli cresceranno quasi mezzo metro al giorno, e in sole 5 settimane, avremo di nuovo un bosco come l'anno precedente. Questo ciclo di crescita è destinato a durare per 100 anni.
L'unico aspetto negativo, invece, è che il suo apparato radicale non va in profondità, ma resta in superficie. E' una pianta infestante, di conseguenza, va ad espandersi e a colonizzare tutti i terrene che ha vicino. Prima di fare l'impianto, è necessario creare un fosso di contenimento, facendo uno scavo perimetrale per tutto il terreno circostante. Ecco perche è importante essere decisi e pensarci bene prima di piantumare, perchè poi, sarà difficile tornare indietro


